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domenica 20 marzo 2011

PENSAVATE CHE FOSSE FINITA EH! (Deborah)



...e invece no! Il Carnevale in Versilia continua, sì perché Domenica scorsa ha diluviato e gli organizzatori sono stati costretti e rimandare il corso di una settimana, ma mi sa tanto che se il tempo dura così col Carnevale ci facciamo Pasqua! Comunque io son contenta perchè così ho avuto l'occasione per preparare le chiacchiere che avevo visto giorni fa dalla Ale, ho rispolverato la mia buon vecchia Imperia e via!:

Ingredienti:
400gr di farina 00
1 rosso d'uovo
2 cucchiai di zucchero
25 g di burro leggermente liquefatto
1 bicchiere di vino bianco
la punta di un cucchiaino di bicarbonato

Impastare tutti gli ingredienti per bene, l'impasto deve risultare morbido, avvolgerlo in un canovaccio e lasciarlo riposare mezz'oretta. Stendere poi la pasta molto sottilmente proprio come ha spiegato Alessandra, io ho usato l'Imperia all'ultima tacca, friggere le chiacchiere in olio bollente e spolverarle di zucchero semolato, io lo preferisco a quello al velo. Sono una vera bontà, si sciolgono in bocca e non sono per niente pesanti....a meno che non le facciate fuori tutte:)!

Da oggi in poi basta frappe, frittelle e chiacchiere, non ne posso più, ora è tempo di colombe uova....
Buonanotte
Deborah

mercoledì 16 marzo 2011

FINALMENTE...CREMINI! (DEBORAH)

Preparo questi cioccolatini ormai da un bel po' di tempo, hanno deliziato diverse bocche e chi li ha mangiati ha sempre fatto il bis e poi anche il tris. Me li chiede chiunque perchè sono veramente eccezionali, assaporati dopo il caffè poi sono una vera delizia! Stavolta in particolare li dedico a Monica, la golosa titolare dell'HotelVilla Marzia, che li ha assaggiati a casa di Katia, sua sorella nonchè mia titolare all'Hotel Esplanade, e ne è rimasta colpita. Ha passato l'inverno poverina a chiedermi la ricetta e io cattiva che le dicevo solo su quale blog trovarla senza preoccuparmi di farglieli e basta! Stasera l'ho fatto....Monica è in arrivo un bastimento carico carico di ...cremini per te!

Ecco la ricetta presa sempre da Lei:
300 gr di cioccolato al latte
150 gr di cioccolato bianco
112 gr di pasta di nocciole o nocciole

Procedimento:
foderate uno stampo da plum cake piccolo con carta da forno e sciogliete i due cioccolati separatamente, aggiungete 75 gr circa di pasta di nocciole  (che è  quella al 100%, ma se non la trovate potete farla anche da soli tritando circa 120 gr di nocciole con un cucchiaio di zucchero al velo finchè non otterrete una pasta densa) al cioccolato al latte ed i restanti 37 gr circa al cioccolato bianco.

Versate la metà del cioccolato al latte e nocciole nello stampo da plum cake e fate rassodare in frigo 10 minuti, tenete gli altri 2 cioccolati in caldo. Riprendete poi lo stampo dal frigo e procedete col versare il cioccolato bianco e quello al latte intervallati dal riposo in frigo.
Lasciate adesso lo stampo in frigo un'ora ( io tutta la notte come suggerisce Morena), poi  togliete e, dopo un riposo a temperatura ambiente, tagliate il grosso cremino in piccoli quadrati a misura di bocca!

Provateli che sono una vera golosità!
Monica allora sei contenta???
Buon appetito e mi raccomando leccatevi per bene le dita;)
Notte
Deborah

venerdì 11 marzo 2011

IL MILLEFOGLIE PER IL CUGINONE (DEBORAH)

Domenica scorsa abbiamo festeggiato il ventesimo compleanno del mio cucino più piccolo, Andrea, che per tutti è il piccolo di casa, il bimbo, ma che di fatto bimbo non è più e questo un po' mi dispiace. Mi sembra ieri quando gli cambiavo il pannolino e lo portavo in giro col passeggino, poi sono iniziate le prime lezioni di inglese, di francese, di voglia di studiare... finché la scorsa estate è arrivata la Maturità come Geometra: durante la prova orale lo osservavo impegnato nel tenere il filo logico di quello che stava esponendo ai docenti, e lo rivedevo piccolino seduto al tavolo che mi pronunciava le prime parole in una lingua diversa dall'italiano... mi son sentita un po' vecchia ma allo stesso tempo veramente orgogliosa! Ha da subito iniziato il praticantato come Geometra nell'attesa di poter fare l'esame di stato, sta prendendo il brevetto per fare il bagnino ( la nostra è una famiglia "marinara" anche mio fratello è Bagnino a Forte dei Marmi!) così durante l'estate oltre a studiare potrà anche lavorare. Non fuma, non beve, esce solo una sera per settimana.... che dire non è un alieno, ma visto il comportamento sconsiderato dei suoi coetanei italiani posso solo essere fiera di lui!
Quindi per un cugino così eccezionale serviva un dolce di compleanno superlativo, anzi il dolce di compleanno più buono che ci sia: Il Millefoglie!
E' già da un po' di tempo che mi cimento in questa preparazione e sinceramente la credevo più difficile di quanto invece lo sia effetivamente, trovo la difficoltà forse nelle rifiniture, nelle decorazioni col cioccolato fuso, ma la preparazione in sè stessa non mi ha spaventato, quindi se ce l'ho fatta io significa che ce la possono fare tutti!

Ingredienti per un Millefoglie per 12-15 persone

Tre rettangoli sottilissimi di pasta sfoglia di 40 x 30 cm ( fateli precisi altrimenti durante il montaggio si creano degli antiestetici spazi vuoti tra uno strato e l'altro)

Per la crema pasticcera di Paoletta:
600ml di latte intero feschissimo
400ml di panna
1 baccello di vaniglia
4 uova
80 gr di farina
300 gr di zucchero
1 pizzico di sale

Per la mousse alla crema di nocciole  ( mia ):
400 ml di panna
250 gr di mascarpone
250 gr di crema alle nocciole

Preparate per prima cosa con qualche giorno di anticipo la pasta sfoglia (o compratela, ma è un impasto base  talmente facile da fare e molto più buono da mangiare che non conviene comprarlo), io ho utilizzato la ricetta di Morena è favolosa e spiegata alla perfezione, è impossibile sbagliare, per il burro io utilizzo sia il Corman che il Vipiteno, hanno un gusto morbido e vellutato.
Per questa ricetta servono circa 600gr di pasta sfoglia, l'altra la potete tranquillamente congelare tagliata a panetti di 600gr l'uno; stendetela in rettangoli di 40x30 bucherellatela e cospargetela di zucchero semolato, cuocetela a 200° per circa 15' facendo attenzione a che non brunisca troppo, toglietela dal forno e spennellatela con burro di cacao fuso o zucchero a velo, questa operazione serve ad impermeabilizzare la sfoglia ed a renderla croccante. Cuocete tutte e tre le sfoglie e tenetele da parte coperte con pellicola trasparente ( potete fare questa operazione anche il giorno pirma).
Adesso preparate la crema pasticcera: mettete a scaldare il latte con la panna ed il baccello di vaniglia, a parte sbattete le uova con lo zucchero e la farina, appena il latte spicca il bollore rovesciatelo nella ciotola con le uova filtrandolo con un passino. Rimettete la crema sul fuoco dolce mescolando di continuo, si addenserà un un attimo, copritela con pellicola trastarente e lasciatela raffreddare.
Adesso preparate la mousse alla crema di nocciole: montate la panna con il mascarpone e a parte scaldate leggermente la crema alle nocciole al microonde solo per renderla più morbida, incorporatevi delicatamente il composto di mascarpone e tenete da parte.
E ora viene il bello, il montaggio:
mettete una cucchiaiata di crema sul vassoio di servizio ed appoggiateci la prima sfoglia premendo leggermente così aderirà per bene, questa operazione serve a far sì che il dolce non si muova durante il montaggio. Cospargete con abbondante crema pasticcera e livellate bene, adagiate adesso la seconda sfoglia e coprite con la mousse alla crema di nocciole premete leggermente e livellate l'eccesso di crema che potrà uscire dai lati. Montate la panna, usatene la metà per coprire il dolce, livellatelo bene con una spatola a gomito, e usate l'altra metà per decorare il dolce adoperando un sac-à-poche. Preparatevi adesso un conetto di carta da forno, colateci un po' di cioccolato fuso e decorate il millefoglie e vostro piacere!


Uff... ce l'ho fatta, che sudata!
Spero di essere stata abbastanza chiara ed esauriente, comunque è più semplice da fare che da spiegare.
Quindi Buon Lavoro
Deborah

giovedì 10 marzo 2011

Un bagnino, un colo, uguale zuppetta di arselle (Simonetta)

Non so se ve l'ho mai detto ma uno dei miei figli, Federico, fa il bagnino in uno stabilimento balneare di Forte dei Marmi, e quando il mare lo permette indossa la tuta ed entra in acqua a fare le arselle, da noi in Versilia si dice così, perchè per raccogliere questo goloso mollusco usa un grosso attrezzo simile ad una gabbia munita di manico, la infila in acqua fino a rastrellare il fondale e porta a casa tante arselle che sono buonissime,quando le mangi ti sembra di sentire il mare in bocca.

Per cucinare le arselle prima vanno fatte "spurgare": Federico quando torna dalla "pesca" porta anche una bottiglia di acqua di mare che versiamo dentro ad una ciotola nella quale mettiamo un piattino rovesciato e poi aggiungiamo le arselle che lasciamo così per tutta la notte. L'indomani si mettono in un colino e si sciacquano per bene, a questo punto possiamo farne quelo che vogliamo, io ci ho fatto una bella zuppetta come antipasto.
Mettete un po' d'olio evo in padella con aglio e peperoncino tritati, appena sentite sfrigolare buttate le arselle e  lasciatele aprire, poi spruzzateci un po' di vino bianco, niente sale e vedrete che il sughino sarà parecchio saporito così  al naturale, aggiungete una spolverata di prezzemolo tritato e se volete  potete lasciare le arselle intere o sgusciarle come ho fatto io. Tostate del pane  e passateci uno spicchio d'aglio, mettetelo nelle ciotoline e versateci sopra un bel mestolo di sugo alle arselle (potete aggiungere anche dei pomodorini a cubetti in cottura, non troppi perchè altrimenti coprono il sapore delle arselle) aggiungete altri crostini di pane belli croccanti e sentirete che bontà!
Potete anche fare un bel primo: saltate degli spaghetti al dente con il sughetto alle arselle, in questo caso non sguscatele che son più buone.
E correte in Versilia a mangiarle che sono il nostro piatto tipico, lo cucina qualsiasi ristorante del litorale che si rispetti (e quindi anche io!!!)

Buon appetito
Simonetta

mercoledì 2 marzo 2011

Passaggio di testimone dalla Deborah (Simonetta )


Quando ho letto il post della Deborah e mi è venuta in mente la ricetta di una signora Marocchina che mi ha insegnato in Agosto durante il Ramadan. Lei mi aiuta in cucina nell'hote in cui entrambe lavoriamo, si chiama Samira; è una bella signora con occhi scuri stupendi tutti profilati di nero come usa nel suo paese. Ha tre bambini, due femmine ed un maschio, le femmine con un nome arabo che non ricordo, il maschio si chiama Zaccaria, un bel nome.. poi quando lei lo chiama con il suo accento francese mi incanta ogni volta. Come sapete  i musulmani praticano il Ramadan e sono due anni che cade nel mese di agosto. Pensate: con quel caldo in cucina senza bere e senza toccare cibo dall'alba al tramonto! Alle 14 di lavorare, in quel periodo particolare, prepara sempre la cena per il Ramadan, e alle18:00 quando rientra al lavoro mi porta sempre qualcosa preparato la lei.
Queste crèpes le ha preparate lei, il nome italiano è  Millebuchi.

E ha vederle si capisce il perchè di questo nome..
La ricetta:
una tazza da tè di semolino, una tazza da tè di farina, 1 uovo, 1tazza e mezzo di acqua tiepida con mezzo cubetto di lievito di birra sciolto, una "punta" di cucchiaio di lievito per dolci istantaneo, sale qb ed un cucchiaio di zucchero.

La lavorazione delle donne Marocchine, come mi ha spiegato lei, è lunga mettono tutto in una bacinella poi col palmo della mano cominciano ad impastare avanti ed indietro come per un telaio, ma ora con il mixer è diventato facile. Io ho messo tutto dentro il bicchiere del frullatore, ho mixato un po' ed ho messo tutto l'impasto in un contenitore, ancora una frullata, questa volta con il minipimer, ed infine ho messo a lievitare per due ore. Il procedimento è quello delle classiche crèpes ma queste vengono cotte da una sola parte e se l'impasto  eè stato fatto bene dalla crèpes esscono .....Millebuchi. Si servono con miele caldo e burro ,ma ora le mangiano anche con la Nutella.
Grazie Samira.

Simonetta

QUANDO L'AMORE NON HA CONFINI (DEBORAH)

 Secondo me l'amore non ha confini geografici né tantomeno dipende dal colore della pelle, l'amore è amore e basta! Vi dico questo perchè voglio parlarvi di Ileana, lei è la badante di mio nonno affetto da demenza senile avanzata e gravi scompensi cardio-respiratori, ha accudito fino a 2 anni fa anche mia nonna che era purtroppo nelle stesse condizioni di mio nonno. Ileana non si è mai tirata indietro davanti a niente, ha imparato a fare l'infermiera dall'oggi al domani per prendersi cura dei miei nonni con un amore veramente spropositato, se lo chiedete a lei vi dice che lo fa solo per estremo bisogno, secondo me, invece, c'è anche una buona dose di amore in quello che fa. E' vero che noi l'abbiamo aiutata molto da tutti i punti di vista, anche quando era presa dallo sconforto perché lontana da casa e con una figlia adolescente che piangeva perchè le mancava la mamma, non si poteva lasciarla soffrire, così siamo riusciti a trovare lavoro anche a lei, e adesso che si sono riunite i loro volti sono decisamente più rilassati, sorridenti e felici!
Ogni volta che vado da mio nonno Ileana mi accoglie con uno dei suoi manicaretti ed oggi ha voluto preparare insieme a me queste golose e semplici frittelle che in Romania preparano durante le feste Pasquali.
La ricetta è molto semplice.

Frittellle alla ricotta:

Ingredienti:
Per l'impasto
500 gr di farina 00
16 gr di lievito di birra fresco
acqua tiepida qb
un pizzico di sale
due pizzichi di zucchero

Per il ripieno:
500 gr di ricotta
150 gr di uvetta sultanina
un bicchierino di rum
150 gr di zucchero semolato
3 uova
la scorza grattugiata di un limone non trattato

inoltre: olio di arachide per friggere

Procedimento: fare una fontana di farina e sciogliervi il lievito con mezzo bicchiere d'acqua tiepida aggiungere lo zucchero ed iniziare ad impastare aggiungendo piano piano altra acqua, quanto basta ad ottenere un impasto bello morbido, terminare con una presa di sale, formare una palla e porla a levitare in una ciotola coperta con un canovaccio in un ambiente caldo e privo di correnti d'aria ( il forno spento con la luce accesa va benissimo) fino al raddoppio. 
Nel frattempo preparare  il ripieno: amalgamare alla ricotta l'uvetta precedentemente ammollata in acqua calda e strizzata, la scorza del limone, il rum, lo zucchero ed infine le uova. Stendere l'impasto in quadrati dello spessore di mezzo cm e farcirli col composto di ricotta, chiuderli premendo bene i bordi e friggerli in abbondante olio di arachide. Spolverizzare con zucchero a velo o semolato e servire.
Brava Ileana! Ed io che pensavo che in Romania si mangiassero solo cavoli e ceci!
Buonanotte a tutti
Deborah